Intelligenza artificiale

Immaginate di avere un superpotere che vi assiste nello studio e nella comprensione delle vostre passioni! Grazie all’IA, si possono elaborare percorsi di apprendimento personalizzati che rispondono ai vostri interessi e alle vostre necessità. Ciò significa che avrete l’opportunità di approfondire le discipline che amate di più e migliorare nelle aree in cui necessitate di supporto. Tuttavia, affidandosi all’IA solo per copiare, rischiate di perdere la vera opportunità di apprendimento. Copiare non aiuterà a sviluppare le competenze richieste per il futuro.

Oggi si utilizza l’intelligenza artificiale (IA, all’italiana, ma a chi piace di più intenda AI) in molte occasioni, consapevolmente o meno. Per esempio, uno degli ambiti nei quali l’avanzamento di tecnologie di intelligenza artificiale generativa sta conoscendo un crescente consolidamento è quello della pubblicità. L’intelligenza artificiale sta rapidamente trasformando il mondo della comunicazione pubblicitaria, consentendo numerose possibilità di personalizzazione, ottimizzazione e generazione di contenuti verbali o visivi (Boero, M. 2024). Quindi possiamo essere convinti più facilmente ad acquistare qualcosa (o a pensare qualcosa).

L’introduzione all’articolo è molto interessante: l’uso dell’intelligenza artificiale è pubblicizzato in modo accattivante: risparmio di tempo, ottimizzazione, sviluppo di opportunità… Non è promosso l’utilizzo dell’IA per svolgere i compiti al nostro posto e consentirci di copiare. Anche se essa è certamente in grado di svolgere compiti noiosi in pochi secondi e viene utilizzata in questo modo, ma qual è il risultato se la utilizziamo per fare al nostro posto? Impariamo comunque?

Non penso che l’uso dell’IA sia da condannare, come tutti gli strumenti, essa è da utilizzare in modo critico e consapevole. Non si tratta solo di un discorso etico ma anche pratico: per esempio dobbiamo fare attenzione alle “allucinazioni”, agli errori nelle risposte. Le allucinazioni sono risposte formulate in modo da sembrare corrette, vere, ma non lo sono! Ecco alcuni esempi comuni:

Descrizioni di luoghi inesistenti: Un’IA potrebbe descrivere un luogo che non esiste o fornire dettagli errati su una località reale.

Risposte storiche inesatte: Un’IA potrebbe affermare che un evento storico è avvenuto in una data sbagliata o che una figura storica ha compiuto azioni che non ha mai fatto.

Dati finanziari falsi: Potrebbe generare previsioni finanziarie basate su dati inesistenti o errati, portando a decisioni economiche sbagliate.

Elenco di link interrotti o inesistenti: Questo è un problema se intendete creare una sitografia per un testo. Mi rifiuto di pensare ad un testo con sitografia non verificata ed effettivamente utilizzata, ma a volte la fretta è cattiva consigliera. La verifica dei link forniti dall’IA potrebbero riservare molte sorprese.

L’uso etico dell’intelligenza artificiale (IA) da parte degli studenti è un tema di crescente importanza nel panorama educativo contemporaneo. Sebbene l’IA offra strumenti potenti per l’apprendimento, è fondamentale che gli studenti comprendano come utilizzarla responsabilmente per aumentare i benefici e diminuire i rischi. Posso velocizzare la creazione di slide utilizzando l’intelligenza artificiale, ma i contenuti devono essere rielaborati da me: cosa voglio “allenare” la mia intelligenza o l’intelligenza artificiale?

Un punto debole nell’utilizzo dell’IA per svolgere i compiti è la possibilità di dipendenza eccessiva dalla tecnologia. L’IA può facilitare il plagio o l’automazione di attività, rischiando di compromettere lo sviluppo delle competenze essenziali degli studenti. Inoltre, l’uso indiscriminato dell’IA può portare a una mancanza di comprensione profonda dei materiali di studio, poiché gli studenti potrebbero affidarsi troppo alle risposte generate dalle macchine anziché elaborare le proprie.

D’altra parte, l’uso etico dell’IA offre notevoli opportunità educative.

Gli studenti possono utilizzare l’IA per migliorare la ricerca, organizzare le informazioni e ricevere feedback personalizzati sui loro progressi. Ad esempio, strumenti di IA possono aiutare a identificare aree di debolezza e suggerire contenuti specifici per migliorare le proprie competenze. Inoltre, l’IA può supportare l’apprendimento indipendente, consentendo agli studenti di esplorare nuovi argomenti al proprio ritmo e in base ai propri interessi.

Gli insegnanti possono automatizzare moltissime azioni, creare lezioni, questionari, quiz, utilizzare la gamification, dovranno, però conoscere profondamente gli argomenti per revisionare i materiali prodotti prima di sottoporli ai ragazzi.

Il pensiero critico resta fondamentale per utilizzare la tecnologia a proprio (vero) vantaggio. Per quanto mi riguarda la sto utilizzando per alcune cose, per esempio il primo paragrafo e l’immagine sono stati creati con l’intelligenza artificiale. L’immagine è stata creata con Microsoft Designer, mentre il primo paragrafo con la Scrittura magica di Canva. Sto integrando alcuni usi nella pratica quotidiana, ci provo, rivedo e ricontrollo. Alcune funzioni saranno integrate in prossimi corsi, sto intanto studiando e sperimentando.

Per chi desidera apprendere di più sull’IA è molto interessante, come sempre, la proposta del prof. Andreas Formiconi che potete trovare qui Corso accelerato sull’AI – Andreas Formiconi

Boero, M. (2024). Semiotica, intelligenza artificiale, pubblicità. Questioni aperte e prospettive. E| C, (41), 290-298.

Apprendiamo. Il piacere di imparare